Difesa – Marina; Latorre e Girone, processo in autunno e poi torneranno in Italia. Intanto, dal rientro in India, come assistenti dell’addetto militare hanno uno stipendio di 6.400 euro.

Da pochi giorni si conosce “ l’ affidavit “ , il documento che è servito al governo Monti a rispedire i Marò in India, dopo aver deciso pochi giorni prima di trattenerli in Italia.
La comunicazione porta la data del 21 marzo ed è stata consegnata dall’ inviato del governo, Staffan De Mistura, ai parlamentari del Movimento 5 Stelle durante una recente audizione. L’ambasciata indiana si impegna su due punti fondamentali. Il primo che i due marò non verranno arrestati se rientrano nei tempi stabiliti dalla corte suprema indiana per il permesso che era stato concesso di rientrare in Italia;  poi si sostiene che saranno rispettate tutte le condizioni già previste come la possibilità di poter restare in ambasciata.
Dal rientro in India le condizioni dei due marò sono ulteriormente migliorate  e con il nuovo incarico come assistenti dell’ addetto militare hanno uno stipendio mensile di 6400 euro netti.
I familiari vanno a trovarli regolarmente ed alloggiano in due piccoli ma confortevoli appartamenti.
Il fatto che i marò sono da  15 mesi in India e che non saranno processati in Italia rimane; al punto due si legge – secondo la consolidata giurisprudenza indiana il caso dei marò non rientra nella categoria che può comprendere la pena capitale quindi su questo riguardo non si può nutrire alcuna preoccupazione. Il 10 Luglio, Latorre e Girone sono stati interrogati; sulle accuse di aver ucciso i due pescatori hanno preferito non rispondere.
Oramai il governo Letta sembra rassegnato al processo indiano e ad una possibile condanna che poi verrebbe scontata in Italia.
 
Tratto da articolo di Fausto Biloslavo su – il Giornale – dal titolo “ Ecco il documento che tiene in ostaggio i marò.

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