Discorso dell'Ambasciatore Janez LENARCIC Direttore OSCE-ODIHR durante il congresso di Euromil tenutosi il 13-14 Novembre a Bruxelles

L’ OSCE è un’ organizzazione di sicurezza regionale che copre 56 stati tra Vancouver e Vladivostok. 
Dal 1975,  l’OSCE e il suo predecessore, la Conference on Security and Cooperation in Europe, hanno adottato un grande accordo di impegni politicamente raggruppati.

Questi coprono tutto, dalla sicurezza militare, l’economia e l’ambiente, ai diritti umani, democrazia e i ruoli della legge. La responsabilità del mio Ufficio, l’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani, è di assistere gli stati partecipanti all’OSCE nell’ implementare gli impegni sulla democrazia, il ruolo della legge e i diritti umani – quello che noi nell’OSCE chiamiamo “human dimension” (dimensione umana). 

Come voi sapete, ODIHR ha pubblicato  un Manuale sui Diritti Umani e le Fondamentali Libertà del Personale delle Forze Armate insieme con il nostro partner in quest’ area, il Geneva Centre for Democratic Control of Armed Forces (DCAF) nel maggio di quest’anno.

Questo Manuale copre un’ ampia varietà di questioni sui diritti umani collegati al personale delle forze armate, includendo diritti civili e politici, questioni non discriminanti, condizioni lavorative, giustizia militare e il ruolo delle istituzioni difensive civiche.  Il Manuale è basato sulla chiave del documento dell’ OSCE in questa sfera, l’ OSCE Code of Conduct on Politico-Military Aspects of Security (Codice di Conduzione degli Aspetti di Sicurezza Politico-Militari) il quale OSCE e gli stati partecipanti hanno concordato durante l’ incontro del 1994 a Budapest. Cosa dovrebbe dire il Codice riguardante i diritti umani del personale delle forze armate, e in che modo ciò e rilevante per voi come membri di associazioni militari?  Primo, gli stati partecipanti all’ OSCE hanno impegnato loro stessi nell’ assicurare che i militari, i paramilitari ed il personale delle forze di sicurezza avranno la possibilità di unirsi ed esercitare i loro diritti umani e le libertà fondamentali riportati nei documenti dell’ OSCE e nelle leggi internazionali, e nella conformità con rilevanti provvigioni costituzionali e legali con i requisiti di servizio (para 32). 

Secondo, gli stati partecipanti hanno concordato di assicurare che le loro forze armate siano apolitiche – nel momento in cui si provveda ad un’opportunità per i membri del servizio individuale di esercitare i loro diritti civili.
  Terzo, gli stati partecipanti all’ OSCE hanno promesso di provvedere delle appropriate procedure legali e amministrative per proteggere i diritti di tutto il personale delle proprie forze armate.  Lasciatemi fare qualche precisazione sull’ interpretazione di ODIHR riguardanti queste provvigioni.
 
Cosa intendo per Stati – Cosa dovrebbero fare sul campo per proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali nelle forze armate?
 Primo, è necessario assicurare che la restrizione dell’ esercizio di diritti civili e politici sia mantenuta al minimo.  Tali restrizioni dovrebbero essere previste dalla legge; dovrebbero prevedere solo in alcuni casi, la reale necessità; dovrebbero essere non-discriminatorie e proporzionali al significato per il quale servono. A questo si applica il diritto di liberà di associativismo. 

Naturalmente, noi tutti sappiamo bene che le attività di associazioni sono proibite in molti Stati.  Ciò di solito viene giustificato asserendo che tali associazioni possono avere un impatto negativo nella coesione dell’unità, della disciplina militare o può minare l’autorità della catena di comando. 
L’esperienza  che ha permesso di funzionare liberamente tali associazioni in molti stati partecipanti-spesso per tanto tempo è l’opposto.

Al posto di minare la disciplina o la coesione dell’unità, tali associazioni migliorano il morale e sono viste come valide interlocutrici per le autorità militari. In realtà gli ufficiali più anziani possono trarre dei vantaggi anche per loro stessi se rappresentati da tali associazioni.
Le associazioni militari possono anche relazionare con importanti casi riguardanti le condizioni di servizio del personale, come il trattamento, l’ equipaggiamento, la paga e i benefici, e ancora migliorare l’attrazione delle forze armate come un moderno impiego lavorativo. Nell’ alzare tali discussioni con il governo, loro possono prevenire tensioni su queste discussioni importanti nel crescere. Visto da questa prospettiva, io credo che ognuno possa dire che la sicurezza è attualmente rafforzata nel permettere che tali associazioni funzionino liberamente. Questo è il motivo per il quale ODIHR raccomanda nel Manuale che le restrizioni sulla libertà di associazione nelle forze armate siano sollevate in tutte la regione dell’ OSCE. 

In una discussione più ampia della partecipazione politica del personale delle forze armate, io credo che sia necessaria  una lettura approfondita del Codice. Come ho già menzionato precedentemente, il Codice specifica che le forze armate come tali dovrebbero rimanere politicamente neutrali. Allo stesso tempo, questo  specifica che i diritti civili stessi del personale delle forze armate – agendo nella loro capacità individuale, cosi nel parlare – dovrebbero essere mantenuti.  Questa è una distinzione importante. Dopo tutto, la discussione alcune volte fatta a tal proposito riporta che quelle restrizioni severe sui diritti civili e politici sono necessarie a proteggere la neutralità delle forze armate. 

Questa discussione è stata usata per abbreviare, tra gli altri, il diritto di voto per il personale delle forze armate, di candidatura per le elezioni, per esprimersi liberamente su questioni di pubblico dominio, e di riunirsi e associarsi.    Comunque, il fatto che molti stati non impediscano questi diritti, ci fa pensare se tali restrizioni siano realmente necessarie. Perché uno stato dovrebbe bandire il personale delle forze armate dal voto, quantunque lo stato confinante permette di farlo a tutti i membri liberamente? Li dove tali restrizioni possono essere alcune volte capibili da una prospettiva storica, da una prospettiva in materia di diritti umani dovremmo affrontare alcune e tute le restrizioni sulle libertà fondamentali con scetticismo. 

Il Manuale ha un dato specifico sulla svariata varietà di stati attivi a tale riguardo.  Vorrei in fine sottolineare che nella terza sezione del Codice che ho antecedentemente citato, nel quale gli Stati promettono di prendere appropriate misure legali e amministrative per proteggere i diritti del loro personale appartenente alle forze armate. Il Manuale va in un dettaglio più grande su questo punto, ma le basi di cosa costituiscono “le misure appropriate” sono chiare.
 
Esse includono:

  • Istruzioni chiare e dettagliate sui diritti umani per tutto il personale dal grado più basso a quello più alto per prevenire una mancanza di trattamento;
  • Mantenere corti militari indipendenti sotto la giurisdizione civile;
  • Istituzioni difensive militari indipendenti e specializzate che trattino le lamentele del personale delle forze armate al di fuori della catena di comando; e
  • Sanzioni appropriate contro il personale che viola i diritti umani dei loro commilitoni membri del servizio.

  Il prossimo di queste misure,  comunque, sarebbe anche appropriato trovare un ruolo al  NGOs indipendente atto a monitorare le forze armate. La società civile che monitorava i diritti umani del personale delle forze armate può come anche in passato garantire risultati positivi. Dal nostro punto di vista, i Ministri della Difesa e la catena di comando dovrebbe essere aperta ad ascoltare le raccomandazioni e i consigli della società civile, e attuarli quando necessari.

 Noi siamo tutti partners in questo: la catena di comando e coloro che esercitano il controllo civile sulle forze armate, i NGOs, le istituzioni difensive militari indipendenti, e voi, associazioni del personale delle forze armate. Io credo che quando agiamo tutti insieme nello spirito di cooperazione e partenariato possiamo assicurare che i cittadini in uniforme che servono a proteggere la liberà e la democrazia avranno ciò che meritano: la stessa libertà e la stessa democrazia. 
 

Grazie a tutti per la vostra attenzione.

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