“Sindacalizzazione piena delle forze dell’ordine e delle forze armate” Daniele Tissone segretario silp cgil. “scellerato accorpamento del Corpo Forestale nei CC ” è passo indietro.

Come dimostra l’esperienza tedesca, e di altri stati Europei lo status di militare non è incompatibile con l’essere sindacalizzati.

Tratto da FB silp cgil nazionale su huffinghtonpost  a cura di Daniele Tissone Segretario silp cgil polizia 

Il dibattito sulla riorganizzazione del sistema sicurezza a 36 anni dalla legge di riforma 121/81 e le polemiche legate allo scellerato accorpamento del Corpo forestale dello Stato con l’Arma dei Carabinieri e alla relativa militarizzazione, pongono più che mai con forza la necessità di una libertà sindacale piena che in maniera anacronistica e, direi, anticostituzionale viene oggi ancora negata ai tutti i lavoratori in divisa, non solo a coloro che portano le stellette.

Recentemente ho partecipato a un’interessante tavola rotonda organizzata dall’associazione Ficiesse che da anni si batte con coraggio e determinazione per una riforma della rappresentanza militare in senso democratico nella Guardia di Finanza, supportata in questa battaglia proprio dalla Cgil che ha recentemente presentato un reclamo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali.

Ai più giovani è bene ricordare che tutti i diritti e le prerogative faticosamente ottenuti e che oggi diamo per assodati sono stati conquistati con una grande battaglia del sindacato confederale e della Cgil in primis che ha portato alla citata riforma del 1981 e all’introduzione del principio di libertà sindacale, pur “separata”.

Un concetto, quest’ultimo, sul quale vorrei soffermarmi e che è alla base del mio ragionamento.

All’epoca, infatti, i riformisti e coloro che sognavano Forze dell’ordine davvero democratiche e aperte si batterono per il riconoscimento di una libertà sindacale piena. Alla fine, come spesso avviene in Italia, prevalse un compromesso e fu partorito un ibrido che partiva da un assunto: sindacalizzare, ma in maniera limitata.

L’obiettivo era impedire “contatti” tra il sindacato di polizia e le confederazioni, identificate impropriamente come articolazioni dei partiti politici. Così fu e così è. L’art. 82 della 121 dice che gli appartenenti alla Polizia di Stato hanno diritto di associarsi in sindacati che non siano diversi da quelli del personale in divisa e che gli stessi (art. 83) debbano essere formati, diretti e rappresentati solo da appartenenti alla stessa Polizia di Stato, salvo poi prevedere – con modifica avvenuta del 2013 – la possibilità per soggetti in quiescenza, quindi non più assoggettabili ad obblighi di servizio, di esercitare gli stessi diritti. Insomma, libertà sindacali non piene. Il dibattito sulla materia è stato ampio fin dal 1981 e riassumerlo in poche righe diventa praticamente impossibile.

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